La regione della Champagne si trova a 150 Km a est di Parigi e vanta quasi 35.000 ettari di vigneti suddivisi in circa 280.000 parcelle. Il segreto di questa zona è il sottosuolo composto da craie, una pietra calcareo-gessosa di origine sedimentaria che rappresenta il vero segreto della Champagne. E permette di fare il miglior vino del mondo in una zona dove, forse, il vino neanche si dovrebbe fare.
Basato sui vini dell’ultima vendemmia più il 45% di vins de réserve delle due annate precedenti; il 10% dei vini è vinificato in tonneaux. Lo champagne ha maturato circa due anni sui lieviti prima di essere dosato a 3,5 g/1. Champagne fresco e pulito, giustamente fruttato e impreziosito da un’invitante vivacità. Equilibrato, lineare e completo, con un finale di bocca piacevolmente salino.
Basato sui vini dell’ultima vendemmia più il 45% di vins de réserve delle due annate precedenti; il 10% dei vini è vinificato in tonneaux. Lo champagne ha maturato circa due anni sui lieviti prima di essere dosato a 3,5 g/1. Champagne fresco e pulito, giustamente fruttato e impreziosito da un’invitante vivacità. Equilibrato, lineare e completo, con un finale di bocca piacevolmente salino.
Cosa piuttoso rara in Champagne, si tratta della declinazione del classico brut (Crème) come pas dosé, a dimostrazione della bontà del vino. Pertanto, dal punto di vista tecnico, vinificazione e affinamento sono gli stessi del Crème. Di grande freschezza, con un’idea di agrumi scuri e un tocco di frutta secca. Champagne brillante nella sua spiccata freschezza, nitido nella sua estrema pulizia, ma anche rotondo per via dell’ottima e ricca materia.
Cosa piuttoso rara in Champagne, si tratta della declinazione del classico brut (Crème) come pas dosé, a dimostrazione della bontà del vino. Pertanto, dal punto di vista tecnico, vinificazione e affinamento sono gli stessi del Crème. Di grande freschezza, con un’idea di agrumi scuri e un tocco di frutta secca. Champagne brillante nella sua spiccata freschezza, nitido nella sua estrema pulizia, ma anche rotondo per via dell’ottima e ricca materia.
Assemblaggio con una più alta componente di Chardonnay per compensare la vinosità della parte in rosso. I vini dell’ultima vendemmia sono assemblati con il 45% di vins de réserve delle due annate precedenti, poi due anni sui lieviti e dosaggio da extra brut 2,3g/l. Rosé elegante, giocato sia sugli agrumi sia sui piccoli frutti rossi, quindi fresco, vivace, scattante. Natura “sussurrata” da rosé, unita a una confortante freschezza e a una brillante pulizia.
Il classico millesimato coinvolge le due varietà più preziose sempre in perfetto equilibrio. Fermentato in acciaio senza malolattica; seguono tre anni e mezzo sui lieviti e un dosaggio mediamente inferiore 1,15 g/l. Fresca e tonica si propone fine, quasi delicata nel suo intreccio tra mineralità e agrumi. Il palato ha il plus di una succosità, una gustosità, una perfetta pulizia e una concretezza quasi inaspettate.
Il vigneron ha selezionato le uve nel solo villaggio Premier Cru di Sacy, nelle parcelle storiche della famiglia site proprio a metà del coteau. La fermentazione avviene in acciaio a temperatura controllata con svolgimento della malolattica, ma i vini dell’ultima vendemmia sono poi uniti a quelli di una réserve perpétuelle, conservata in botte dal 2014. Lo champagne ha maturato più di due anni sui lieviti e, avendo un residuo zuccherino inferiore a 1,20 g/l, è a tutti gli effetti un brut nature. Non la “vinosità scura” che ci si potrebbe aspettare, ma autorevolezza nell’espressione prima floreale e poi fruttata. Fresca e vivace pervasa da note di piccoli frutti rossi e fiori su una base minerale.
Uve di Sacy bianche fermentate esclusivamente in legno (piccola botte e tonneaux), con la malolattica interamente svolta. E’ frutto per l’80% di una réserve perpétuelle delle annate dal 2009 tenuta in una specifica botte, più una parte di vini dell’annata. Seguono tre anni e mezzo sui lieviti. Il non essere dosato è solo la ciliegina sulla torta che conferma la bontà di questo piccolo gioiello. Champagne complesso, quindi fresco e con quella ricchezza, quella coinvolgente “grassezza” che richiama i grandi vini bianchi. Una spiccata personalità per il suo saper mediare tra un bianco di Borgogna e l’essere champagne.
Uve di Sacy bianche fermentate esclusivamente in legno (piccola botte e tonneaux), con la malolattica interamente svolta. E’ frutto per l’80% di una réserve perpétuelle delle annate dal 2009 tenuta in una specifica botte, più una parte di vini dell’annata. Seguono tre anni e mezzo sui lieviti. Il non essere dosato è solo la ciliegina sulla torta che conferma la bontà di questo piccolo gioiello. Champagne complesso, quindi fresco e con quella ricchezza, quella coinvolgente “grassezza” che richiama i grandi vini bianchi. Una spiccata personalità per il suo saper mediare tra un bianco di Borgogna e l’essere champagne.
Millesimato (2013) non dichiarato a dispetto della lunga maturazione sui lieviti (5 anni) come bouchon liège. I mosti sono stati fermentati in cuve e la malolattica svolta. Ne sono state tirate soltanto 621 bottiglie, proposte come pas dosé. Compatta eleganza per poi virare verso la mineralità iodata e note affumicate, il tutto su una base agrumata. Bella bocca, succosa, nitida, ampia, avvolgente sapendo anche essere elegante, levigata e pulitissima.
Millesimato (2013) non dichiarato a dispetto della lunga maturazione sui lieviti (5 anni) come bouchon liège. I mosti sono stati fermentati in cuve e la malolattica svolta. Ne sono state tirate soltanto 621 bottiglie, proposte come pas dosé. Compatta eleganza per poi virare verso la mineralità iodata e note affumicate, il tutto su una base agrumata. Bella bocca, succosa, nitida, ampia, avvolgente sapendo anche essere elegante, levigata e pulitissima.
Assemblaggio, vinificazione e affinamento sono i medesimi dello champagne Crème, ma con dosaggio, in questo caso, pari a 32 g/l. Seducente come solo la dolcezza non banale sa essere. Morbidezza e freschezza in perfetta armonia. Un’avvolgente cremosità fatta di note tostate, frutta secca e pan briosche resa dinamica e rinvigorita dall’agrume candito, dalla salvia e dal profumo di erba fresca. Uno champagne che, con finezza ed eleganza, invita alla trasgressione verso il dessert.
Assemblaggio, vinificazione e affinamento sono i medesimi dello champagne Crème, ma con dosaggio, in questo caso, pari a 32 g/l. Seducente come solo la dolcezza non banale sa essere. Morbidezza e freschezza in perfetta armonia. Un’avvolgente cremosità fatta di note tostate, frutta secca e pan briosche resa dinamica e rinvigorita dall’agrume candito, dalla salvia e dal profumo di erba fresca. Uno champagne che, con finezza ed eleganza, invita alla trasgressione verso il dessert.
Uve provenienti dal villaggio di Les Mesneux, sulla Montagne de Reims. Il 20% del vino dell’annata 2018 viene unito ad un 80% di vini di riserva dal 2017, conservati in fudre (botte da 2280 lt). Dopo un riposo di 24 mesi, lo champagne viene degorgiato e dosato a 2,3g/l. La malolattica è bloccata. La cuvée si apre con la freschezza spontanea e pungente del pompelmo rosa e del bergamotto. Nel cuore la pera bianca matura, mela grattata e l’ananas ne ingentiliscono i tratti. Sensazioni di tè e tabacco intensificano la fragranza prima di cedere il passo al vetiver. Sensazioni caleidoscopiche che vanno dirette verso un’eleganza autentica.
Lo champagne che Alberto ha dedicato alla sua nipotina Maria Vittoria, chiamata affettuosamente Mavì. Le uve Chardonnay provengono dai vigneti storici della famiglia, situati a Sacy. La malolattica è bloccata e il 75% dei vini che lo compongono fanno parte di una réserve perpétuelle conservata in una botte a parte dal 2017. Dopo poco più di due anni sui lieviti, lo champagne viene dosato a 1,6 g/l oppure viene proposto come pas dosé. Champagne caratterizzato da un olfatto brillante e vivace, legato ad agrumi e florealità, con tanta freschezza di origine minerale e una netta sensazione di pulizia. Al gusto è avvincente in quanto il vino è animato da una vivace energia che dona profondità e grinta. Chiusura piacevolmente sapida.
Mathilde Devarenne è una giovane vigneronne con una perfetta padronanza del art champenoise. L’inedito Blanc de Noirs del debutto ha dimostrato come il tocco di Mathilde all’interno della maison Rochet-Bocart regalerà autentiche chicche. Mathilde fa anche parte delle Fa’Bulleuses, un’associazione di sette appassionate e brillanti produttrici di champagne che si stanno proponendo alla ribalta per la personalità dei loro champagne.
Rochet-Bocart è un vigneron indépendant, ovvero un produttore RM totalmente autonomo in tutte le fasi produttive. Fasi che avvengono esclusivamente per gravità, dalla pressatura delle uve nella classica Coquart da 4.000 kg, per proseguire con la vinificazione per singole parcelle in piccoli tini termoregolati. Dopo il tiraggio, gli champagne riposano non meno di due anni nella cantina sotterranea, dove avviene pure il rémuage con le rarissime e storiche gyropalette manuali.
I vigneti si trovano prevalentemente nel villaggio Premier Cru di Vaudemange, uno dei quattro della cosiddetta Perle Blanche, quella parte della Montagne de Reims tutta esposta a est e consacrata alla varietà bianca in terra di Pinot Noir. Pinot Noir che non manca nella proprietà di Rochet-Bocart, ma con vigneti nel prestigioso Grand Cru di Verzy.
Il Pinot Noir del Grand Cru di Verzy (parte nord della Montagne de Reims), insieme a quello di Vaudemange, coltivati e poi vinificati dall’abile mano di Mathilde, protagonista tanto in vigna quanto in cantina. La fermentazione è avvenuta in piccole cuve di acciaio e la malolattica non è stata svolta. Lo champagne è un millesimato 2019 non dichiarato, rimasto poco meno di tre anni sui lieviti prima di essere dosato a 1 g/l. Champagne elegante, sottile ma profondo, fresco ma complesso, con una trama fruttata perfettamente fusa a note agrumate rosse e una netta mineralità. La bocca è energica, gustosa, equilibrata e arricchita da una coinvolgente succulenza che l’accompagna fino alla chiusura salina.
Il Pinot Noir del Grand Cru di Verzy (parte nord della Montagne de Reims), insieme a quello di Vaudemange, coltivati e poi vinificati dall’abile mano di Mathilde, protagonista tanto in vigna quanto in cantina. La fermentazione è avvenuta in piccole cuve di acciaio e la malolattica non è stata svolta. Lo champagne è un millesimato 2019 non dichiarato, rimasto poco meno di tre anni sui lieviti prima di essere dosato a 1 g/l. Champagne elegante, sottile ma profondo, fresco ma complesso, con una trama fruttata perfettamente fusa a note agrumate rosse e una netta mineralità. La bocca è energica, gustosa, equilibrata e arricchita da una coinvolgente succulenza che l’accompagna fino alla chiusura salina.
Un Blanc de Blancs prodotto con uve di una sola annata, la 2017, provenienti dalla parcella “Le Fossé Bocard”, a Vaudemange, vecchia ben 62 anni ed esposta a sud/est. Vinificazione in cuve senza malolattoica, oltre tre anni sui lieviti e dosaggio a 3g/l. Disponibile anche nella versione “nature”. Molto vivace, ha la freschezza e la vitalità dei vins clairs che esaltano letteralmente l’essenza dello champagne. Naso scintillante e pulitissimo con note di foglia di agrumi.Bocca molto elegante senza mancare di volume, legata a doppio filo agli agrumi con un bello sviluppo minerale.
Questo Rosé materializza i due territori di Mathilde, visto che alla base Chardonnay di Vaudemange è aggiunto il Pinot Noir di Verzy, parcella Les Vardes, come vino rosso prodotto dalla stessa Mathilde. I vini non hanno svolto la malolattica e, dopo il tiraggio, lo champagne ha maturato 2 anni sui lieviti. Dosaggio 6 g/l. Vivace e fresca, con un’espressione che privilegia gli agrumi rossi e la mineralità ai piccoli frutti rossi di bosco. Elegante e con una buona tensione, mai eccessivamente dolce di frutto, bensì saporita sui ritorni agrumati e gustosa nella vena minerale.
Il 30% dello Chardonnay vendemmia 2016, è stato unito ad un 70% di vini di riserva del 2008, 2010 e 2011. Dopo 6 anni di riposo sur lattes lo champagne è stato dosato a 4 g/l. La malolattica non è stata svolta. Naso molto espressivo, accompagnato da aromi di frutta rossa. Al palato, questo champagne evoca note di frutta matura.
Il 30% dello Chardonnay vendemmia 2016, è stato unito ad un 70% di vini di riserva del 2008, 2010 e 2011. Dopo 6 anni di riposo sur lattes lo champagne è stato dosato a 4 g/l. La malolattica non è stata svolta. Naso molto espressivo, accompagnato da aromi di frutta rossa. Al palato, questo champagne evoca note di frutta matura.
Millesimato 2009 con uve provenienti dalla parcella storica Le Fossé Bocard, a Vaudemange, vecchia 65 anni, con una bella esposizione a sud-est. Lo champagne ha riposato 12 anni sui lieviti prima di essere dosato a 1 g/l. La malolattica è stata svolta. Il naso è legato a note di frutta secca (noce) con una deriva tendente agli agrumi confit, in linea con la personalità dell’annata. Anche la bocca segue la personalità del millesimo, quindi evidenzia una bella freschezza al fianco di una certa vinosità. L’altro Chardonnay, che strizza l’occhio agli appassionati e fotografa molto bene il millesimo.
Millesimato 2009 con uve provenienti dalla parcella storica Le Fossé Bocard, a Vaudemange, vecchia 65 anni, con una bella esposizione a sud-est. Lo champagne ha riposato 12 anni sui lieviti prima di essere dosato a 1 g/l. La malolattica è stata svolta. Il naso è legato a note di frutta secca (noce) con una deriva tendente agli agrumi confit, in linea con la personalità dell’annata. Anche la bocca segue la personalità del millesimo, quindi evidenzia una bella freschezza al fianco di una certa vinosità. L’altro Chardonnay, che strizza l’occhio agli appassionati e fotografa molto bene il millesimo.
Il giovane Guillaume si diploma enologo a Reims nel 2013 e lo stesso anno decide di iniziare a produrre il proprio champagne. E il primo passo di un cammino che porta Gallois-Bouché a diventare récoltant-manipulant, ovvero produttore di champagne unicamente da uve proprie. Guillaume è anche enologo, responsabile della linea di vinificazione e membro del comitato di degustazione in un’importantissima maison.
I vigneti della famiglia si trovano su pendii dal suolo calcareo e sono coltivati dal papà di Guillaume. Sono caratterizzati da una maturità eccezionale, tanto che non è mai necessario ricorrere alla pratica della chapitalization.
Attualmente, la produzione Gallois-Bouché è estremamente artigianale, fatta nella piccolissima cantina sotto l’abitazione. A fine 2017 Guillaume ha acquistato una storica struttura a Vertus, con tanto di cave sotterranee, che al termine dei lavori di ristrutturazione permetterà non solo di lavorare con maggiore efficienza, ma anche di incrementare la produzione.
La famiglia Gallois-Bouché possiede 3,5 ettari a Vertus, villaggio Premier Cru della mitica Côte des Blancs. Legato storicamente non solo allo Chardonnay, ma anche al Pinot Noir, presente da secoli nella parte più occidentale del Cru e sui pendii più ripidi. E qui che la famiglia possiede i propri vigneti a Pinot Noir, mentre quelli a Chardonnay si trovano nella parte migliore del Cru, quella che confina con Le-Mesnil.
Uve selezionate nei vigneti di proprietà a Vertus e frutto di una sola vendemmia. Lo champagne matura non meno di 42 mesi sui lieviti con il tappo in sughero (bouchon liège) prima di rémuage e dégorgement manuali. Dosaggio pari a 2 g/l. Olfatto ricco e intenso, nonché equilibratissimo tra rotondità e tensione, concentrazione ed eleganza. Vivace progressione succosa e asciutta, segnata da ritorni minerali e agrumati. Uno champagne complesso e sofisticato, ma immediatamente piacevole.
Uve selezionate nei vigneti di proprietà a Vertus e frutto di una sola vendemmia. Lo champagne matura non meno di 42 mesi sui lieviti con il tappo in sughero (bouchon liège) prima di rémuage e dégorgement manuali. Dosaggio pari a 2 g/l. Olfatto ricco e intenso, nonché equilibratissimo tra rotondità e tensione, concentrazione ed eleganza. Vivace progressione succosa e asciutta, segnata da ritorni minerali e agrumati. Uno champagne complesso e sofisticato, ma immediatamente piacevole.
Le Fa’ Bulleuses sono 7 vigneronnes della Champagne che, nel 2015, hanno dato vita questa associazione al fine di promuovere l’art champenoise al femminile, ma anche per creare un momento di scambio e condivisione. L’aspetto positivo è che ciascuna di esse rappresenta una diversa zona della Champagne, andando così a coprire praticamente tutta la AOC. In rigoroso ordine alfabetico, le sette Fa’Bulleuses sono Laureen Baillette (Champagne Baillette-Prudhomme), Hélène Beaugrand (Champagne Beaugrand), Claire Blin (Champagne Mary-Sessille), Charlotte De Sousa (Champagne De Sousa), Mathilde Devarenne (Champagne Rochet-Bocart), Sophie Moussie (Champagne Guy Méa) e Delphine Brulez (Champagne Louise Brison).
Tanta è stata la sintonia tra le sette donne che, all’inizio del 2018, hanno deciso di unire in una sola etichetta il territorio della Champagne, creando Isos, che in greco significa uguale, poiché ognuna delle 7 vigneronnes, ha meso 1 hl del proprio vino.
43% vendemmia 2016 e 57% vendemmia 2017, e dosaggio 2g/l. Il Pinot Noir è del 2016 a firma di Sophie (Louvois) e Laurenne (Trois Puits), lo Chardonnay è del 2017 da parte di Charlotte (Avize), Mathilde (Vaudemange) ed Hélène (Montguex), il Meunier, infine, è di Claire (Treslon) con il 2016, Delphine è intervenuta con un assemblaggio di vini del 2017 di Pinot Noir e Chardonnay. Bel naso ricco e fruttato, caratterizzato da pulizia e freschezza, ma soprattutto vitale, vibrante. Cresce teso sugli agrumi e sulla mineralità e va poi a chiudere delicatamente salino, restando fine, ma ben disteso, lungo. Il dosaggio perfetto rende il vino preciso, asciutto il giusto, mai secco. Alla fine, denota una vivacità, un’energia che conquistano.
Le uve provengono da una vigna storica a Chambrecy, unicamente della vendemmia 2019. Dopo il tiraggio lo champagne ha maturato 30 mesi sui lieviti e il 35% della fermentazione è avvenuta in legno, fut de chêne. La malolattica non è svolta e lo champagne non è dosato. Il naso è molto espressivo e tutto incentrato sul frutto. Emana aromi di pesca, ribes, bergamotto e alcune note che ricordano il frutto della passione. Un accenno di fiori di tiglio e spezie leggermente pepate. La bollicina è fine e persistente. E’ uno champagne rotondo, ampio e strutturato con una bella spalla acida. Il finale è vellutato e prolungato da un accenno di salinità. Uno champagne di carattere che esprime tutta la complessità di Le Meunier.
Le uve provengono da una vigna storica a Chambrecy, unicamente della vendemmia 2019. Dopo il tiraggio lo champagne ha maturato 30 mesi sui lieviti e il 35% della fermentazione è avvenuta in legno, fut de chêne. La malolattica non è svolta e lo champagne non è dosato. Il naso è molto espressivo e tutto incentrato sul frutto. Emana aromi di pesca, ribes, bergamotto e alcune note che ricordano il frutto della passione. Un accenno di fiori di tiglio e spezie leggermente pepate. La bollicina è fine e persistente. E’ uno champagne rotondo, ampio e strutturato con una bella spalla acida. Il finale è vellutato e prolungato da un accenno di salinità. Uno champagne di carattere che esprime tutta la complessità di Le Meunier.
La perfetta unione tra lo Chardonnay e il Pinot Noir, resa ancora più sorprendente dall’eccellente annata 2012. Le due varietà più preziose sono state vinificate in fut de chêne (12%) e, dopo 10 anni sui lieviti lo champagne è stato dosato a 1g/l. La malolattica non è svolta. L’olfatto è legato a un frutto tropicale piuttosto maturo (ananas), con lo Chardonnay dietro le quinte a snellire l’insieme. L’assaggio è più agrumato, con una spinta acida tanto decisa quanto benvenuta che è un po’ una sorpresa per l’annata. Chiusura rinfrescante e delicatamente sapida. Champagne molto piacevole che si trova a proprio agio in diversi contesti.
Millesimato non dichiarato, vendemmia 2008. La fermentazione è avvenuta in piccole botti di legno da 205 l. Vengono svolti 3 batonnage che, portando le fecce in sospensione, conferiscono maggiore aromaticità al vino. Dopo 13 anni di riposo sui lieviti, 1 dei quali in fusti di legno, lo champagne è stato degorgiato e proposto pas dosè. La malolattica non è stata svolta. Naso legato a grassezze e tostature che evidenziano la fermentazione in legno, ma senza banali derive boisé. La bocca è vinosa, generosa ma non materica, mai dura a dispetto dell’assenza di dosaggio. Il vigneron è stato capace di tradurre perfettamente l’annata.
Il Meunier, raccolta 2020, proviene da una vigna storica della famiglia, quella di Chambrecy, vecchia 50 anni. Dopo la vendemmia, le uve vengono lasciate macerare 16 ore e, dopo poco più di due anni sui lieviti, lo champagne viene dosato a 3 g/l. Protagonisti i sentori dei frutti di bosco: mirtillo rosso e ribes su tutti. Si affacciano, poi, le note acidule della scorza d’arancia e la freschezza della mela. L’entrata è fin da subito diretta e concentrata. Teso nella materia. Un rosè di carattere come quello del suo produttore che, nonostante la giovane età, non ha mai avuto timore di esprimersi e di sperimentare.
Un Pinot Noir in purezza autentico, tipico e leggendario di un vigneto antico. Un Rouge de Garage sauvage per eccellenza, un prodotto di nicchia a tiratura limitata e curato a mano bottiglia dopo bottiglia. I sensi gusto-olfattivi si schiudono con radice di liquirizia, erbe aromatiche provenzali, frutti rossi maturi, viole e rose essiccate. Prosegue con freschezza e tannicità controllate per chiudersi in note torbate di cioccolato, spezie e latte di cocco. Un Coteaux che riporta la Champagne alle sue memorie storiche, ricche di passaggi di popoli gloriosi e curiosi di vitivinicoltura. Un vino per grandi appassionati e cultori delle rarità capaci di sorprendere ed ammaliare con un tocco morbidamente deciso.
Chardonnay, Pinot Noir e Meunier si legano elegantemente attraverso il frutto di 7 terroirs distinti, lavorati con arte sapiente da 7 audaci vigneronnes. Unite dall’esperienza, dall’amicizia e dalla passione, hanno realizzato un Coteaux Blanc raro e unico nel suo genere. Apertura olfattiva dai sentori empireumatici e vegetali che vanno ad introdurre le note fruttate di agrumi freschi e leggermente amaricanti. Un vino teso, tagliente, con spiccata mineralità a tratti sulfurea, sapido e persistente. Un diamante grezzo di straordinario valore, pronto a crescere ancora e a donarsi nel suo intreccio di intensi ed ineguagliabili caratteri, non soltanto nell’evoluzione del tempo, ma come manifesto della visione di 7 Maisons straordinarie.
Una selezione dedicata all’Italia da Alberto Massucco, imprenditore e appassionato conoscitore di champagne. Conquistato dalla freschezza di Jean Philippe, dall’energia di Mathilde, dal talento di Guillaume e dall’eleganza delle Fa’Bulleuses.
Non solo importatore. Grazie all’incontro con Erick De Sousa, uno dei migliori e stimati produttori di Champagne è nata la linea di Alberto.